LA STORIA DEL PING PONG

FONTE: WIKIPEDIA.ORG

Il tennis tavolo trae origine, come il tennis (dal francese "tenez"), dall'antico gioco conosciuto come Jeu de Paume o pallacorda, divenuto popolarissimo dal 1880 in Francia, Inghilterra e Stati Uniti come Lawn Tennis (tennis da prato).

Come molti altri sport, il tennis tavolo è nato prima come gioco di svago. Con l'impossibilità di giocare il tennis all'aperto nei periodi invernali per la mancanza di strutture al coperto, in Inghilterra durante gli ultimi 20 anni del XIX secolo si sviluppò la moda di un tennis "casalingo" che veniva giocato dopo cena all'interno dei famosi circoli dell'alta società londinese con materiali ed attrezzature improvvisate.

I fabbricanti di giochi dell'epoca capirono l'importanza commerciale che si stava sviluppando e formularono svariate e fantasiose idee per riprodurre al meglio il gioco del tennis da praticare al coperto, molti furono gli esperimenti per produrre dei kit "casalinghi" poi finalmente ultimati.

Nel 1884 si incontra per la prima volta il termine "tennis tavolo" in un catalogo commerciale del venditore inglese di articoli sportivi F.H. Ayres. L'anno successivo l'elettricista inglese James Devonshire brevetta il gioco del "tennis tavolo" all'ufficio brevetti di Londra. Ad oggi James Devonshire[6] viene considerato universalmente come l'inventore del tennis tavolo.

Ma il primo set da tennis indoor somigliante al tennis tavolo moderno venne costruito da un certo David Foster nel 1890 sempre in Inghilterra con il nome di "Parlour Table Games" e conteneva: un grande panno verde da stendere su un tavolo con disegnate le righe di un campo da tennis, due mini racchette con incordatura, una pallina di gomma di 30 mm ricoperta da stoffa, un recinto di legno da adagiare sul tavolo per delimitare l'area di gioco, una retina in mezzo al tavolo alta solo circa 10 cm con ai lati due grandi reti laterali onde evitare che la pallina uscisse dall'area durante il gioco.

Un anno dopo nel 1891 una famosa azienda produttrice di giochi Jaques of London di John Jaques ha lanciato sul mercato il suo Gossima game. John Jaques ideò due nuove racchette somiglianti a dei tamburelli, la pallina era in sughero ricoperta di stoffa ed aveva una circonferenza di 50 mm, la rete era alta ben 30 cm.

Purtroppo nessuno dei giochi costruiti fino a quel momento risultava valido e facilmente giocabile, la causa principale erano le palline, quella di gomma aveva un rimbalzo imprevedibile ed incontrollabile mentre quella in sughero non rimbalzava sufficientemente, cosicché il progetto fu momentaneamente accantonato fino al 1900. In quell'anno con l'avvento della plastica e della celluloide furono introdotte nuove palline, lo stesso John Jaques rinnovò il suo vecchio Gossima Game cambiandole nome in "Ping Pong" termine onomatopeico derivato dal suono emesso dal rimbalzo delle palline in celluloide.

Il nuovo gioco così concepito ebbe uno straordinario successo diventando in breve tempo popolarissimo in tutto il mondo con nomi diversi ed originali; nei primi del novecento potevate giocare a: "Ping Pong" o "Gossima", "Table Tennis", "Whiff Waff", "Parlour Tennis", "Indoor Tennis", "Pom-Pom", "Pim-Pam", "Netto", "Royal Game", "Tennis de Salon" e molti altri.

Gioco del ping pong commercializzato dai Fratelli Parker

Tra tutti questi giochi prevalsero il Ping Pong e il Table Tennis non senza problemi però, in quanto furono formate due singole associazioni che avevano instaurato delle regole di gioco differenti[7].

Il ping pong nel 1900 era divenuto un marchio registrato dai fratelli Hamley insieme a John Jaques, gli stessi quindi imposero le proprie regole ed attrezzature, insieme ai fratelli Parker, che acquistarono i diritti del marchio per la commercializzazione negli Stati Uniti d'America[7].

I due termini convivono ancora oggi ed infatti, anche se il termine corretto è pongista, spesso il giocatore è chiamato tennistavolista sebbene questo termine non sia riportato dal alcun dizionario della lingua italiana.

Alla conclusione dell'Ottocento cambia radicalmente anche l'attrezzo usato per colpire la pallina, che assomigliava più ad un tamburello, con la nascita della moderna racchetta in legno. Successivamente ancora apparvero i primi rivestimenti alle superfici, in legno con sughero o tela gommata[8].

Finalmente nel 1922 le due associazioni rivali "Ping Pong" e "Table Tennis" unificarono le regole di gioco in particolare vennero decise le dimensioni del tavolo la superficie e la sua altezza, l'altezza della rete ed il diametro delle palline, tutto questo in preparazione dei primi campionati del mondo svoltisi 4 anni dopo.

Così in Europa, nel 1926 nacque la prima federazione internazionale di tennis tavolo, la I.T.T.F., grazie allo sforzo organizzativo di Ivor Montagu. Nello stesso anno in gennaio fu organizzato il primo torneo internazionale di tennis tavolo in Germania ed a Londra fu disputato il primo Campionato Mondiale[7] cui parteciparono gli atleti di AustriaCecoslovacchiaDanimarcaGermaniaUngheriaSvezia e India; quasi tutte le medaglie furono vinte da atleti ungheresi, nazione che avrebbe continuato a dominare il tennistavolo fino alla seguente guerra[7].

In Asia il tennis tavolo sembra si sia diffuso alla fine del XIX secolo, prima in Cina e successivamente in Giappone e in Corea. Nacque in Asia una grande scuola, con uno stile di impugnare la racchetta detto "a penna" perché ricorda il modo di tenere le dita durante la scrittura. Lo stile di gioco che ne consegue è la principale diversità tra le scuole d'occidente e d'oriente.

Nel 1951 si ebbe una nuova svolta tecnica, quasi una rivoluzione, con l'introduzione delle coperture cosiddette sandwich che, migliorando le prerogative dinamiche del gioco, ampliarono moltissimo la sua popolarità e il numero di praticanti a tutti i livelli. Fino ad allora le racchette erano di legno ricoperte da uno strato di gomma puntinata e gli scambi erano molto più lenti di quelli attuali; l'introduzione di uno strato di gommapiuma tra il legno e la tela gommata rese i colpi che ci si potevano effettuare molto più veloci ed efficaci[7].

Sempre negli anni cinquanta, per decisione di Mao Tse Tung, il tennistavolo divenne sport nazionale cinese e ne fu spinta la diffusione in tutta la Cina. Nel 1959 il pongista Rong Guotuan fu il primo cinese a vincere una medaglia d'oro mondiale in qualsiasi sport e la Cina diventò velocemente la nazione più forte del ping pong[7]: ad adesso, dal 1988, ha vinto 24 medaglie d'oro olimpiche su 28[9].

Nel 1970 il tennistavolo fu anche al centro della diplomazia mondiale in occasione di un incontro amichevole tra la nazionale statunitense e quella cinese, che contribuì a distendere i rapporti tesi tra le due potenze. Quei giocatori furono i primi statunitensi ad avere il permesso di entrare nel territorio cinese dopo l'instaurazione del regime di Mao, eccezion fatta per undici rappresentanti del partito internazionale delle Pantere Nere. L'evento passò alla storia come "diplomazia del ping pong".

Il dominio dei pongisti cinesi fu messo in crisi negli anni ottanta quando si rese evidente il divario tecnico che esisteva tra la tattica di gioco orientale e quella europea. Mao Tze Tung, infatti, considerava l'impugnatura a penna "peculiarmente cinese" e ne imponeva l'uso ai giocatori del suo paese. Fu solo dopo la sua morte, e l'avvento al potere di Deng Xiaoping che gli atleti cinesi colmarono lo svantaggio, non solo adottando l'impugnatura occidentale, ma anche riformando la classica impugnatura cinese[10]: adesso i giocatori che usano l'impugnatura a penna sono capacissimi di usare il lato rovescio della racchetta, specialmente per insidiosi colpi di attacco[11] (vedi #Impugnatura).

Ad adesso, con quaranta milioni di giocatori stimati a livello agonistico[12] e addirittura trecento milioni di giocatori amatoriali[13] – di cui un enorme parte cinese – il ping pong è lo sport più praticato al mondo[12].